La sorveglianza è il processo attraverso il quale il sistema immunitario riconosce i tumori e dà inizio a una risposta anti-tumorale. 1

Sulla superficie delle cellule tumorali sono presenti alcune strutture differenti rispetto a quelle presenti sulle cellule sane: sono i cosiddetti antigeni tumorali, che permettono al sistema immunitario di riconoscere la cellula malata come estranea. 1

  1. Specifiche cellule del sistema immunitario definite cellule che presentano l’antigene (APC) sono deputate al riconoscimento di questi antigeni estranei. Nel momento in cui le APC individuano una cellula tumorale possono attivare a loro volta i linfociti, i quali sono in grado di attaccare il tumore. 1
  2. In alcuni casi però le cellule tumorali evadono il controllo del sistema immunitario, generando un ambiente che non promuove la risposta anti-tumorale, definito immunosoppressivo. 2
  3. Ciò provoca la replicazione delle cellule tumorali in modo incontrollato, determinando così lo sviluppo e la crescita del tumore. 1

Bibliografia

  1. Boldrini M, Smerrieri S, Cabra P. Immuno-oncologia. 100 domande 100 risposte. La guida per conoscere la nuova arma contro i tumori e il “pianeta” cancro. Seconda edizione. AIOM
  2. Beatty GL, et al. Immune escape mechanisms as a guide for cancer immunotherapy. Clin Cancer Res. 2015;21(4):687-92

A oggi sono state identificate oltre 12 mutazioni genetiche correlate al NSCLC, alcune delle quali sono più comuni di altre. 1

Tali mutazioni possono insorgere in tutte le diverse forme di NSCLC, ma è stato osservato che sono più frequenti in alcuni specifici gruppi di pazienti. 1

Conoscere la presenza di queste mutazioni è fondamentale per poter scegliere il trattamento più adeguato ed efficace. 1

INCIDENZA DI MUTAZIONI SPECIFICHE NELL’NSCLC 1

EGFR
Il gene controlla una proteina chiamata recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) coinvolta nella regolazione della crescita e proliferazione della cellula. È più comune nei pazienti donne, non fumatori, con adenocarcinoma. 1

ALK
È il gene che codifica per la chinasi del linfoma anaplastico; quando è presente tale mutazione due geni si fondono insieme per crearne uno nuovo. Tale mutazione è presente in persone che non hanno mai fumato o hanno ceduto raramente al fumo. È una mutazione molto comune in persone cinquantenni e negli uomini. 1

HER2
Quando questo gene è mutato le cellule tumorali sono spinte a crescere. Questa mutazione si riscontra soprattutto nelle donne e in persone che non hanno mai fumato o hanno fumato raramente. 1

ROS1
Questa mutazione è simile a quella ALK per quanto riguarda le popolazioni colpite: cinquantenni e non fumatori. 1

KRAS
Questo gene permette che venga prodotta una proteina chiamata K-Ras che aiuta le cellule a crescere e a dividersi. 1

NTRK
In coloro che hanno questa mutazione il gene NTRK si fonde con altri geni e non ci sono caratteristiche specifiche negli individui in cui viene trovata: sia fumatori che non e di ogni fascia d’età. 1

RET
Letteralmente è il «gene riarrangiato durante la trasfezione» ed è particolarmente comune nei soggetti non fumatori. 1

PD-L1

Il ligando di morte programmata 1, o PD-L1, è una proteina coinvolta nei meccanismi che il tumore mette in atto per sfuggire alle difese immunitarie del corpo. 2 Per decidere come trattare al meglio un tumore e a quali terapie è possibile sottoporre il paziente è importante valutare in che misura questa proteina è presente nel tumore. 3

IL RUOLO DI PD-L1

Sulla superficie dei linfociti T, un particolare tipo di globuli bianchi è presente un recettore che, tramite il legame alla proteina PD-L1, riconosce se una cellula appartiene o meno al nostro organismo. 3 Il tumore, grazie alla presenza sulla superficie delle sue cellule di PD-L1, è in grado di legarsi ai linfociti e “mascherandosi” da una cellula dell’organismo, nascondendosi di fatto alle difese immunitarie. I linfociti perciò sono indotti a non riconoscere la cellula come tumorale e non danno avvio al processo di eliminazione delle cellule tumorali. 3 Per far sì che il sistema immunitario torni a riconoscere le cellule tumorali come non appartenenti al corpo si sono sviluppati dei nuovi farmaci detti anti-PD-L1. 3 Tali farmaci si legano a PD-L1 sulle cellule tumorali impedendogli di legarsi quindi ai linfociti che in questo modo possono riconoscere la cellula tumorale come estranea al corpo e attivare la risposta immunitaria. 3

I TEST PER LE MUTAZIONI GENETICHE

Per effettuare i test utili a identificare la presenza di eventuali mutazioni è necessario raccogliere un campione del tumore. Questo avviene con una delle seguenti modalità: 1

  1. Tramite broncoscopia, ossia prelevando un campione di tumore dal polmone, tramite un piccolo tubicino che si fa passare dalla bocca o dal naso (nessuna paura, si è anestetizzati per la procedura).
  2. Usando un sottilissimo ago che il medico inserisce direttamente dal petto (si può prelevare anche del liquido dai polmoni). Questa procedura è chiamata agobiopsia transtoracica.
  3. Una variante di quest’ultima procedura è la VATS, cioè la toracoscopia chirurgica video-assistita. Il medico, invece di inserire un ago nel petto, fa un piccolo taglietto e inserisce un tubicino con cui preleva il tessuto.
  4. A differenza della VATS, se il taglio viene effettuato in un punto specifico sopra lo sterno, parliamo di mediastinoscopia ma la procedura è simile.

Una volta ottenuto  il campione di tessuto tumorale, l’analisi delle mutazioni può essere condotta con le seguenti modalità:

  • Immunoistochimica: consente di evidenziare l’espressione di determinate proteine, definite marker tumorali. Serve il tessuto tumorale per fare questo tipo di test. 1
  • FISH: è un acronimo che indica un test di fluorescenza che ricerca specifiche variazioni nei geni. Per questo tipo di test può essere usato sia il sangue sia il tessuto proveniente dal tumore. 1
  • Test allele-specifico: è un test che permette di analizzare il DNA per una singola, specifica mutazione. 1
  • NGS: si tratta di un acronimo che indica ”sequenziamento genetico di nuova generazione” e permette di individuare mutazioni diverse, effettuando però il test una sola volta. È più veloce di altri test e si può effettuare sia su sangue sia su tessuto tumorale. 1

Bibliografia

  1. Gene mutations in Non-Small-Cell Lung Cancer. Disponibile al sito: https://www.webmd.com/lung-cancer/story/nsclc-gene-mutations
  2. Cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC). Guida ESMO per il paziente. Disponibile al sito: https://www.esmo.org/content/download/87433/1608958/1/IT-Cancro-del-Polmone-non-a-Piccole-Cellule-NSCLC-Guida-per-il-Paziente.pdf
  3. Caldwell C. et al. Sci Rep. 2017;7:13682
  4. Cancer Research UK. FISH testing. Disponibile al sito: https://www.cancerresearchuk.org/about-cancer/cancer-in-general/tests/fish

DNA

Lo studio delle caratteristiche molecolari dei tumori al polmone ha evidenziato un ruolo specifico per alcuni geni, tra cui un gene denominato EGFR. 1
I geni rappresentano importanti bersagli per alcuni farmaci.

La determinazione di mutazioni di EGFR si rende necessaria per la scelta della migliore strategia terapeutica. 1

PROTEINE

Nel tumore al polmone è importante inoltre valutare un altro marcatore noto come PD-L1.1
PD-L1 è una proteina presente sulla membrana delle cellule tumorali.2
Valutare la quantità della proteina PD-L1 permette di prevedere l’efficacia dell’immunoterapia.2

COS’È UN MARCATORE BIOLOGICO?

Un marcatore biologico o biomarcatore è un indicatore che può essere misurato in modo affidabile e che ci può dare informazioni riguardo lo stato di malattia dell’individuo.

I biomarcatori possono essere:

  • Variazioni nella sequenza del DNA
  • Sostanze biologiche di origine proteica, rilevabili nel sangue o in campioni di tessuto

L’identikit molecolare del tumore al polmone si effettua valutando alcuni biomarcatori, utili per predire se un paziente risponderà o meno a una specifica terapia. 1

  • La valutazione delle mutazioni del gene EGFR è utile per valutare la prescrizione di una terapia specifica, definita a bersaglio molecolare. 1
  • La valutazione del livello della proteina PD-L1 è uno dei parametri che viene preso in considerazione per la scelta del trattamento nei pazienti con NSCLC; in particolare per poter somministrare l’immunoterapia. 1

Bibliografia

  1. Linee Guida AIOM. Tumore al polmone. 2019
  2. IASCL atlas testing od PD-L1 immunoistochemistry testing in lung cancer. Edited by MS Tsao, et al. 2017

Il NSCLC origina dalle cellule epiteliali dei polmoni, dai bronchi centrali agli alveoli terminali. 1

Le tre principali forme di NSCLC sono l’adenocarcinoma, il carcinoma a cellule squamose e il carcinoma a grandi cellule. 2

Esistono tuttavia numerose altre tipi di NSCLC, che sono meno frequenti. 1

ADENOCARCINOMA

Costituisce la forma di NSCLC più comune 1 e rappresenta il 40% di tutti i tumori polmonari maligni. 4  Ha origine dalle cellule secernenti muco che rivestono la superficie interna delle vie respiratorie, 3  solitamente nel tessuto polmonare periferico. 1

Si verifica prevalentemente tra i fumatori, nelle donne e rappresenta il tumore polmonare più frequente nella popolazione giovane. 2

CARCINOMA A CELLULE SQUAMOSE

Costituisce il 25-30% di tutti i tumori polmonari, 4 ha origine a livello delle cellule che rivestono le vie respiratorie e tende a crescere al centro del polmone. 3 È più frequente tra i fumatori. 2

CARCINOMA A GRANDI CELLULE

Rappresenta il 10-15% di tutti i tumori polmonari e prende il nome dall’aspetto al microscopio delle cellule che lo compongono. 4

Può insorgere in qualsiasi area del polmone e tende a crescere rapidamente. 2

Bibliografia

  1. General Information About Non-Small Cell Lung Cancer (NSCLC). National Cancer Institute (NIH). Disponibile al sito: https://www.cancer.gov/types/lung/hp/non-small-cell-lung-treatment-pdq
  2. What is lung cancer. American Cancer Society (ACS). Disponibile al sito: https://www.cancer.org/cancer/lung-cancer/about/what-is.html
  3. Types of lung cancer. Cancer Research UK. Disponibile al sito: https://www.cancerresearchuk.org/about-cancer/lung-cancer/stages-types-grades/types
  4. Cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC). Guida ESMO per il paziente. Disponibile al sito: https://www.esmo.org/content/download/87433/1608958/1/IT-Cancro-del-Polmone-non-a-Piccole-Cellule-NSCLC-Guida-per-il-Paziente.pdf