La gestione del carcinoma polmonare richiede la partecipazione di diverse figure specializzate per assicurare una cura ottimale al paziente, per questo è importante la presenza di un team multidisciplinare. 1

Diversi studi hanno analizzato l’impatto positivo del team multidisciplinare su numerosi parametri.

In  particolare, uno studio condotto su >4000 pazienti ha dimostrato che:2

  • la diagnosi e il trattamento del tumore al polmone gestiti da un team multidisciplinare si traduce in un significativo beneficio in termini di sopravvivenza.

 

Inoltre, l’applicazione del modello del team multidisciplinare permette il superamento di barriere relative ai trattamenti, promuove la prescrizione di terapie standardizzate attraverso l’aderenza alle linee guida e per queste ragioni fornisce un’assistenza di qualità per i pazienti con carcinoma polmonare3.

BIBLIOGRAFIA

  1. Prabhakar CN et al, Respirology, 20 (6), 884-8
  2. Bilifinger TV, et al. Clin Lung Cancer. 2018 Jul;19(4):346-351
  3. Denton E, et al. J Multidiscip Healthc. 2016;9:137-44

Elaborazione grafica da testo, Rif. 1

Lo stadio del tumore è definito da diverse caratteristiche fisiologiche: 1

STADIO III

Il tumore si può presentare con diverse combinazioni delle tre caratteristiche citate; la sua dimensione può essere variabile e iniziano a essere coinvolti i linfonodi loco-regionali più o meno lontani. Nello stadio III il tumore è ancora localizzato all’interno del torace.

STADIO IV

Il tumore ha iniziato la sua diffusione, si ritrovano quindi metastasi in altri organi. Nello stadio IV è possibile che siano presenti metastasi in un solo organo (ad esempio il cervello) o in più organi contemporaneamente (ad esempio cervello, ossa, fegato, ecc…)

BIBLIOGRAFIA

  1. AIOM Linee Guida NEOPLASIE DEL POLMONE. Edizione 2018.

SOMMINISTRAZIONE: 1

Gli immunoterapici vengono tutti somministrati per infusione endovenosa, con uno schema preciso in base al tipo di trattamento.

Per l’infusione è sempre necessario andare in ospedale e la somministrazione del farmaco dura circa un’ora e mezza.

EFFETTI COLLATERALI: 1

Gli effetti collaterali dell’immunoterapia sono differenti rispetto a quelli provocati dalle altre terapie contro il cancro. Non tutti i pazienti sperimentano lo stesso tipo di effetti collaterali e alcune persone potrebbero non averne affatto. In genere, gli effetti collaterali compaiono entro poche settimane o mesi dall’inizio della terapia, ma possono insorgere in qualsiasi momento.

L’importanza della comunicazione 1

  • Una corretta informazione è fondamentale per il riconoscimento e la segnalazione precoce dei segni e sintomi degli effetti collaterali.
  • La comunicazione diretta e la stretta interazione tra paziente, oncologo e medico di medicina generale, rendono il trattamento più sicuro, gestibile ed efficace.
  • Per il paziente, sapere cosa aspettarsi e come prevenire o gestire gli effetti collaterali può essere d’aiuto per mantenere sotto controllo la situazione e per migliorare la qualità della vita.

Consigli per la vita quotidiana 1

  • Chiedi al tuo oncologo tutto quello che desideri sapere a proposito della malattia.
  • Fai attività fisica, l’esercizio aiuta a contrastare la stanchezza e favorisce l’appetito.
  • Segui una dieta sana.
  • Tieni un diario quotidiano del trattamento, scrivendo come ti senti e cosa pensi.
  • Ascolta sempre il tuo corpo.

BIBLIOGRAFIA

  1. Di Giacomi AM, Maio M, Monterisi S. Immunoterapia. Cosa tenere sotto controllo. Una guida pratica per il paziente. Effetti Editore, 2019

Le cellule tumorali eludono il sistema immunitario mascherandosi e inibendo la risposta difensiva, in questo modo sono in grado di moltiplicarsi in modo incontrollato.1

L’immuno-oncologia non colpisce direttamente le cellule tumorali ma attiva le cellule del sistema immunitario, mettendole nelle condizioni di distruggere il tumore.1  Così facendo impedisce alle cellule malate di sfuggire al controllo del sistema immunitario e mantiene i meccanismi di difesa sempre attivi.1

BIBLIOGRAFIA

  1. Mauro Boldrini, Sabrina Smererei, Paolo Cabra. Immuno-oncologia. 100 domande 100 risposte. La guida per conoscere la nuova arma contro i tumori e il “pianeta” cancro. Seconda edizione. AIOM.

Ogni tumore è differente e, sulla base dello stadio in cui la malattia si trova, ha bisogno di un diverso tipo di trattamento o di una diversa combinazione di trattamenti.

STADIO I E II

Lo stadio I e II definisce lo stadio iniziale della malattia, non esteso a nessun’altra parte del corpo e di piccole dimensioni, quindi potenzialmente curabile con l’intervento chirurgico. 1

In base alla presenza o meno delle cellule nei linfonodi circostanti il tumore, prelevati durante l’intervento per essere analizzati, si decide se, in seguito all’intervento, è opportuno un trattamento definito «adiuvante» con chemioterapia o radioterapia. 1

STADIO III

Lo stadio III definisce il tumore in stadio avanzato, ma non ancora diffuso in altre parti del corpo. Nello stadio III sono compresi tumori che non presentano cellule tumorali all’interno dei linfonodi, tumori positivi per un numero limitato di linfonodi e tumori con un numero importante di linfonodi coinvolti.1 In base a queste tre caratteristiche, viene identificata la terapia più adeguata: 1

  • Se il tumore è considerato operabile si procede con l’intervento chirurgico, preceduto o seguito da chemioterapia e/o da radioterapia.
  • Se la chirurgia inizialmente è controindicata perché, ad esempio, la massa è troppo estesa o la posizione è complicata da raggiungere, si interviene con una combinazione di chemio e radioterapia «neo-adiuvante» e, solo in un secondo momento, si considera l’intervento chirurgico.
  • Se il tumore è non operabile e quindi l’intervento è da scartare, si procede con il trattamento a base di chemioterapia e radioterapia, anche somministrate contemporaneamente.

Nei pazienti in cui non è possibile procedere con l’intervento chirurgico, nel caso in cui il tumore torni a crescere e ad espandersi dopo trattamenti chemioterapico/radioterapico, si può procedere con l’immunoterapia. 1

STADIO IV

Lo stadio IV definisce una malattia metastatica, cioè diffusa ad altre parti del corpo oltre al polmone.1 In questo caso l’intervento chirurgico non può essere considerato e l’opzione di trattamento preferenziale è la terapia farmacologica che varia in base alle caratteristiche molecolari specifiche del tumore:1

  • In assenza di mutazioni genetiche o con bassi livelli di PD-L1 = chemioterapia
  • In presenza di mutazioni EGFR, BRAF, ALK o ROS1 = terapie a bersaglio molecolare
  • In presenza di elevati livelli di proteina PD-L1 = immunoterapia.

BIBLIOGRAFIA

  1. Cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC). Guida ESMO per il paziente. Disponibile al sito: https://www.esmo.org/content/download/87433/1608958/1/IT-Cancro-del-Polmone-non-a-Piccole-Cellule-NSCLC-Guida-per-il-Paziente.pdf

Come in molti altri ambiti, non esiste un unico trattamento per il tumore al polmone; questo dipende infatti dallo stadio, dalla mutazione che il cancro al polmone presenta e anche dal paziente. È giusto infatti che a ogni paziente sia chiesta un’opinione su quale trattamento preferisce. 1

In alcuni casi, inoltre, il medico decide di procedere con più di un trattamento, combinandoli per renderli più efficaci. 1

PRINCIPALI TRATTAMENTI A DISPOSIZIONE PER IL TUMORE AL POLMONE IN FASE INIZIALE1

Intervento chirurgico: indicato per l’NSCLC in stadio iniziale. Ci sono 3 modalità diverse con cui si interviene:

  • rimuovendo una parte molto piccola del polmone, l’intervento viene chiamato resezione segmentaria;
  • rimuovendo una parte maggiore e delimitata del polmone (detta lobo), da qui il nome lobectomia;
  • rimuovendo l’intero polmone, in questo caso si parla di pneumonectomia.

Chemioterapia: si tratta il tumore con farmaci che uccidono le cellule tumorali. La chemioterapia può essere fatta prima dell’intervento chirurgico, per diminuire le dimensioni del tumore, o subito dopo1 per eradicare l’eventuale presenza ancora di malattia o prevenire eventuali successive ricadute.2

Radioterapia: grazie a radiazioni ad elevata energia (ionizzanti) si danneggiano le cellule tumorali così da causarne la morte. Può essere utilizzata per trattare il tumore al polmone sia in stadio precoce, sia in stadio più avanzato.1

Chemioradioterapia: è un trattamento combinato che consiste nel ricevere contemporaneamente chemio e radioterapia.1

Ci sono poi trattamenti più innovativi e probabilmente meno universalmente noti, che però stanno dando ottimi risultati:1

  • Le cosiddette terapie a bersaglio molecolare: hanno lo stesso scopo della chemioterapia, cioè eliminare le cellule tumorali, ma lo fanno in maniera specifica, legandosi cioè direttamente a una parte della cellula tumorale, così da non colpire le cellule sane circostanti, cosa che invece succede con la chemioterapia.
  • Le terapie anti-angiogeniche: il loro scopo è impedire al tumore di formare nuovi vasi sanguigni, che gli servono per crescere di dimensione e per espandersi.
  • L’immunoterapia: i tumori sono in grado di «nascondersi» al sistema immunitario tramite diversi meccanismi. L’immunoterapia blocca questi meccanismi così che il sistema immunitario possa attivarsi per combattere il tumore.

BIBLIOGRAFIA

  1. Cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC). Guida ESMO per il paziente. Disponibile al sito: https://www.esmo.org/content/download/87433/1608958/1/IT-Cancro-del-Polmone-non-a-Piccole-Cellule-NSCLC-Guida-per-il-Paziente.pdf
  2. How Is Chemotherapy Used to Treat Cancer? American Cancer Society (ACS). Disponibile al sito: https://www.cancer.org/treatment/treatments-and-side-effects/treatment-types/chemotherapy/how-is-chemotherapy-used-to-treat-cancer.html