È l’insieme di trattamenti che aiutano a migliorare la vita di tutti i giorni e provano a contrastare dolori e sofferenze derivanti dalla convivenza con il tumore al polmone.1
Sentirsi sopraffatti dai trattamenti è normale e ricevere aiuto è un diritto fondamentale (legge 38/2010).1
Il nome «cure palliative» racchiude sia i farmaci somministrati che l’insieme dei professionisti i cui sforzi mirano sì a contrastare il dolore ma anche ad attenuare i diversi sintomi della malattia tra cui i problemi di respirazione e la perdita di appetito.1
Tali cure non mirano a curare la malattia, non sempre infatti si riesce a curare il tumore al polmone, ma puntano a far stare bene la persona, a migliorare ogni piccolo aspetto della sua quotidianità, durante e dopo il trattamento (radioterapico, chemioterapico ecc). 1
Non va inoltre dimenticato l’aspetto psicologico; il tumore al polmone è una malattia sfidante per chi la vive in prima persona e per chi lo circonda ed è fondamentale non trascurare le ripercussioni che si possono avere sull’aspetto psicologico. Nell’ambito delle cure palliative non mancano infatti la psicoterapia e il counselling sia individuale che familiare.1
HOSPICE
Non sempre si ha a disposizione un luogo in cui vivere la propria malattia in modo sereno, con le necessità che il tumore al polmone porta con sé c’è bisogno di strutture adatte, professionisti competenti e strumenti adeguati e non sempre si riesce ad avere tutte queste cose nella propria casa.2
È per tale motivo che sono nati gli hospice, centri residenziali per persone affette da patologie che richiedono assistenza continua, cure adeguate e una struttura in grado di accogliere non solo il paziente in prima persona ma anche i suoi familiari.2
Gli hospice sono dotati di personale medico, infermieristico, di tutte le figure che orbitano nell’universo sanità (fisioterapista, psicologo, radiologo…) e permettono alla persona affetta da tumore al polmone di avere un’assistenza adeguata in una struttura all’altezza delle sue nuove esigenze, senza sentire il distacco dalla famiglia.2
BIBLIOGRAFIA
- Sito web AIOT – AIOTOWN, 7. Cure palliative – A. Cosa sono le cure palliative
- Sito web AIOT – AIOTOWN, 7. Cure palliative – C. Hospice
STADI DI MALATTIA
Lo stadio del tumore può essere valutato in due modi:1
- Sistema TNM: valuta le dimensioni del tumore primario (T), se ci sono infiltrazioni del tumore nei linfonodi (N) e la presenza o meno di metastasi (M).1 Permette di caratterizzare in maniera più accurata e dettagliata la patologia e le dimensioni della massa.
- Classificazione della malattia in stadio limitato (malattia presente solo in una metà del torace, verosimilmente in un solo polmone) e in stadio esteso (presenza di metastasi in altri organi o tessuti). Utilizzata più comunemente e permette all’oncologo di indirizzare il paziente alla terapia più adatta in modo più rapido. A ciascuno dei due stadi, limitato ed esteso, corrisponde infatti una specifica strategia terapeutica.
BIBLIOGRAFIA
- Sito web AIOT – AIOTOWN, 2. Storia della malattia – C. Stadiazione
Molto di rado il microcitoma, e solamente se in stadio limitato, può essere operato.1 In genere, il trattamento di scelta è la terapia sistemica, cioè una terapia medica che permette un controllo generalizzato della malattia.1
CHEMIOTERAPIA
La terapia sistemica classica è la chemioterapia, somministrata da sola o in associazione alla radioterapia. 2 Con la chemioterapia si somministrano farmaci specifici, detti citotossici, che vanno a bloccare la crescita e distruggere le cellule tumorali presenti, cercando così non solo di rallentare la crescita del tumore, ma anche di ridurne le dimensioni.3
Esistono due tipi di chemioterapia: quella in cui si somministra un solo farmaco, chiamata monochemioterapia, e quella in cui si somministrano due o più farmaci, detta polichemioterapia. 1
Nel microcitoma si usa la polichemioterapia perché più efficace nel contrastarlo. 1
IMMUNOTERAPIA
Accanto alla chemioterapia, per il trattamento del microcitoma recentemente si è resa disponibile l’immunoterapia, somministrata in associazione, e successivamente, alla chemioterapia.4
Il principio dell’immunoterapia è molto differente da quello della chemioterapia: il farmaco immunoterapico agisce sul sistema immunitario e lo stimola a colpire e distruggere solo le cellule tumorali; nel secondo caso invece, il farmaco chemioterapico agisce su tutte le cellule che replicano velocemente, come le cellule tumorali, ma anche altre cellule utili all’organismo, quali i globuli rossi, le piastrine e i follicoli piliferi.5
Il risultato di questo diverso meccanismo d’azione si osserva soprattutto in termini di tossicità: la chemioterapia provoca effetti collaterali marcati, tra cui la perdita dei capelli, mentre l’immunoterapia ha effetti collaterali diversi, ma solitamente più gestibili, quali stanchezza, pruriti, irritazioni cutanee ma anche coliti e diarrea, febbre, dolori a ossa e articolazioni.5
RADIOTERAPIA
La radioterapia consiste in radiazioni ionizzanti che hanno lo scopo di distruggere le cellule tumorali senza danneggiare i tessuti sani circostanti. 6
Il bersaglio delle radiazioni è il DNA delle cellule tumorali che, una volta danneggiato, provoca la morte della cellula, portando alla diminuzione delle dimensioni del tumore. 6
Nel caso del microcitoma, la radioterapia si effettua sul torace, la zona del corpo in cui origina il tumore, ma in alcuni casi può essere svolto un trattamento di radioterapia anche al di fuori del torace, per trattare specifiche metastasi a distanza (ad esempio, al cervello), alleviarne i sintomi (radioterapia a scopo palliativo) o infine prevenire la comparsa di metastasi cerebrali. 1
MALATTIA LIMITATA
Con “malattia limitata” si indica una situazione in cui il microcitoma è presente solo in una metà del torace, senza metastasi in altri organi. 1
In casi molto rari la malattia può essere operata, ma nella grandissima parte dei casi la terapia di scelta più efficace è una combinazione di chemioterapia e radioterapia, con una polichemioterapia che vede l’impiego di farmaci quali platino ed etoposide, contemporaneamente. 1
Questo trattamento può provocare diversi effetti collaterali quali: anemia, maggiore suscettibilità alle infezioni, caduta di capelli, nausea e vomito, a causa della combinazione di farmaci/radiazioni, ma il suo impiego è giustificato dall’elevata efficacia terapeutica e dalla diminuzione della possibilità che la malattia si ripresenti. 1
L’oncologo potrebbe anche valutare la possibilità di effettuare una radioterapia profilattica sull’encefalo (PCI) con l’obiettivo di prevenire la formazione di eventuali metastasi a livello cerebrale. 1
Nel quadro clinico della malattia limitata non ci sono attualmente dati che supportino l’impiego dell’immunoterapia.7
MALATTIA ESTESA
Con “malattia estesa” si intende una situazione in cui, alla malattia presente a livello del torace, si aggiungono una o più metastasi a distanza. 1
La radioterapia è solitamente sconsigliata in questi casi, in quanto l’area da trattare (il torace e le aree in cui si sono localizzate le metastasi) sarebbe troppo estesa e la terapia perderebbe di efficacia. 1
Questa condizione prevede, invece, l’intervento della sola chemioterapia a base di platino ed etoposide, a cui è ora possibile associare l’immunoterapia.1 Quest’ultima è considerata ad oggi la terapia di scelta in prima linea nel trattamento di microcitoma in stadio esteso ed è somministrata sia durante la chemioterapia che per un periodo successivo alla conclusione dei cicli di chemio.7
Anche in questo caso può essere consigliata la PCI se si è avuta una buona risposta alla chemioterapia. 1
BIBLIOGRAFIA
- Sito web AIOT – AIOTOWN, 5. Percorso terapeutico – F. Terapia del microcitoma o carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC)
- Microcitoma polmonare, dalla diagnosi alla cura. Una guida per i pazienti. WALCE. A cura di S. Novello et al.
- Sito web AIOT – AIOTOWN, 5. Percorso terapeutico – C. Chemioterapia ed effetti collaterali
- Tay RY, et al. Lung Cancer. 2019; 137:31-37
- Sito web AIOT – AIOTOWN, 5. Percorso terapeutico – G. Immunoterapia
- Sito web AIOT – AIOTOWN, 5. Percorso terapeutico – B. Radioterapia ed effetti collaterali
- Linee guida NCCN – Small cell lung cancer V.1.2023 – Aug. 25, 2022
Il carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC – Small Cell Lung Cancer) o microcitoma è così definito perché al microscopio le cellule tumorali appaiono di piccole dimensioni con una tipica forma di chicchi d’avena. 1
Il microcitoma rappresenta il 10-15% di tutti i tumori polmonari. 1 È considerato un tumore aggressivo a causa della velocità con cui aumenta di dimensioni e per l’elevata capacità di metastatizzare a distanza e in tempi brevi ed è caratterizzato dall’elevato tasso di recidive, ossia di episodi in cui la malattia ricompare dopo l’iniziale risposta alla terapia. 2
Il microcitoma è definito un tumore neuroendocrino perché origina dalle cellule del polmone definite, appunto, neuroendocrine che hanno cioè caratteristiche sia delle cellule che rilasciano ormoni (endocrine) sia delle cellule nervose. 2
La quasi totalità dei casi di microcitoma origina nel polmone e solo una piccolissima percentuale origina in sedi diverse quali la nasofaringe, il tratto gastrointestinale e il genitourinario. 2
BIBLIOGRAFIA
- About lung cancer. American Cancer Society (ACS). Disponibile al sito: https://www.cancer.org/content/dam/CRC/PDF/Public/8703.00.pdf
- Small Cell Lung Cancer: Clinical Practice Guidelines in Oncology. NIH-PA. J Natl Compr Canc Netw. 2013;11:78–98.