
La Medicina Narrativa rappresenta molto più di una semplice forma di comunicazione: è ascolto autentico, relazione empatica, uno strumento innovativo di cura centrata sulla persona. Nel contesto della malattia – in particolare del tumore al polmone – il racconto assume un ruolo fondamentale: consente ai pazienti di dare voce al proprio vissuto, trasformando la fragilità in consapevolezza e resilienza. Raccontare è da sempre un bisogno umano profondo. Le storie ci aiutano a comprendere la realtà, a creare connessioni, a dare un significato alla sofferenza.
Grazie alla narrazione e alla scrittura terapeutica, possiamo costruire ponti tra emozioni, esperienze e cura. La parola, infatti, è la prima cura.
Nella frontiera della Medicina Narrativa, le storie diventano strumenti potenti, in grado di stimolare reazioni emotive e neurologiche, di generare comprensione reciproca tra pazienti e professionisti sanitari. Parlare della propria esperienza di malattia – o leggere quella di altri – non solo libera, ma guarisce.
Secondo Rita Charon, medico, studiosa di letteratura, fondatrice e direttore esecutivo del Program in Narrative Medicine presso la Columbia University, la narrazione ha un valore terapeutico inestimabile.
Attraverso i personaggi, il conflitto, i diversi punti di vista,
la trasformazione, ogni racconto può diventare un percorso di cura, capace di rigenerare fiducia, umanità e speranza.
Il progetto “Storie che curano”, ideato da Scuola Holden in collaborazione con AstraZeneca e l’associazione pazienti WALCE,
si inserisce proprio in questa visione. Si tratta di un percorso narrativo che esplora il potere trasformativo della parola nella cura del tumore al polmone, offrendo ai pazienti uno spazio per raccontarsi e dare senso alla propria esperienza. L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire ai pazienti un’occasione di elaborazione e rielaborazione; dall’altro, promuovere una medicina più umana, empatica e personalizzata, in cui il racconto diventa uno strumento di conoscenza e relazione.

Raccontare significa dare voce a un Io che incontra un Tu nell’orizzonte condiviso di un Noi.
Scrivere e raccontare diventano allora gesti di resistenza e di rinascita, atti di riconoscimento reciproco, possibilità di trasformare l’esperienza del dolore in una nuova forma di dialogo e cura.
©AstraZeneca – Codice IT-14044 – Data di approvazione 18/07/2025